Il governo vuole rivedere il progetto del centro commerciale di Fontvieille
Di fronte ai consiglieri nazionali infuriati, il Ministro di Stato ha ammesso lunedì che il progetto di demolizione-ricostruzione deve essere rivalutato, soprattutto per ragioni di bilancio.
Scioccati", "perplessi", "sbalorditi", "stupefatti", "un'ingiustizia", "una catastrofe"... Ieri nell'emiciclo del Consiglio nazionale, durante la seconda sessione pubblica dedicata al bilancio rettificativo 2023, i rappresentanti eletti si sono alternati nell'esprimere i loro sentimenti dopo aver appreso che il dossier per la demolizione-ricostruzione del centro commerciale di Fontvieille non sarebbe identico a quello inizialmente presentato dalla società Socri Reim.
In altre parole, un progetto da 300 milioni di euro per sostituire un edificio vetusto inaugurato nel 1992, con la creazione di un parco di 2 ettari, 30.000 m² di spazio commerciale, un cinema multisala a 4 schermi, un edificio con 40 unità abitative pubbliche e, infine, una maggiore capacità di parcheggio.
"Si parla di ristrutturazione. Faremo economia?
Una dichiarazione vaga che lasciava spazio all'interpretazione. "Brigitte Boccone-Pagès, presidente del Consiglio nazionale, è stata colta di sorpresa quando ha detto: "A quanto pare, abbandoneremo tutto? "Si parla di rinnovamento. Vogliamo risparmiare? Non ci capiamo più niente", si è lamentata Corinne Bertani, che interviene spesso agli incontri pubblici su questo tema.